Stati Uniti, occupazione solida e salari in frenata: un dato che fa sognare il «soft landing»

Stati Uniti, occupazione solida e salari in frenata: un dato che fa sognare il «soft landing»

Stati Uniti, occupazione solida e salari in frenata: un dato che fa sognare il «soft landing»


In un quadro economico incerto e teso, il mercato del lavoro americano offre un dato che incoraggia insperati sospiri di sollievo. La creazione di posti di lavoro rimane robusta, con 223.000 nuove buste paga a dicembre, buona per archiviare il 2022 con 4,5 milioni di neo-impieghi, la seconda miglior performance nella storia contemporanea, almeno dal 1940. E il tasso di senza lavoro torna sui minimi da sempre, al 3,5% dal 3,7% di novembre. Ma i nuovi posti hanno frenato il passo rispetto ai mesi immediatamente precedenti, proseguendo una tendenza iniziata a luglio. Soprattutto ha rallentato la marcia dei salari, divenuta una preoccupazione decisivo per le spirali di rincari dei prezzi.

Salari in rallentamento

I compensi orari sono lievitati di un modesto 0,3% nel mese sul mese precedente. Nell’ultimo anno sono saliti del 4,6%, rallentando da 4,8% riportato a novembre (dato oltretutto rivisto al ribasso) ed evidenziando l’andamento più contenuto da oltre un anno, dall’agosto del 2021. Se posti e tasso di disoccupazione hanno sconfitto le attese, i salari le hanno invece mancate, assicurando così una doppia sorpresa incoraggiante sulla salute dell’economia e l’efficacia della politica monetaria della Federal Reserve nel riportare l’intero scenario sotto le bandiere della moderazione.

Biden ringrazia

Il tardivo regalo di Natale e Capodanno ha sicuramente rincuorato l’amministrazione Biden. Il Presidente non ha perso tempo nel rilasciare una dichiarazione che definisce le statistiche «grandi notizie per la nostra economia», nonché un segno che la sua «strategia economica sta funzionando» con alle spalle «una disoccupazione ai minimi da 50 anni e i due più forti anni di creazione di impieghi nella storia». Non detta è la grande speranza della dimora Bianca, e non solo: che alla fine l’economia statunitense, contro la maggior parte delle previsioni, sappia evitare una aperta recessione nonostante le aggressive manovre di strette di politica monetaria fatte scattare dalla Fed, imboccando un cammino considerato difficile e improbabile di cosiddetto «soft landing», di atterraggio morbido della crescita, sufficiente a riportare sotto controllo un’inflazione che nel 2022 ha toccato i massimi da 40 anni.

Il sogno del soft landing

Anche numerosi analisti leggono indicazioni rassicuranti nella nuova batteria di dati. «Se l’economia statunitense sta scivolando in recessione, nessuno l’ha detto al mercato del lavoro», ha fatto sapere Chris Varvares di S&P Global. Il nuovo dato modera il passo rispetto al recente passato ma resta «quasi doppio rispetto a quella che sarebbe la crescita tendenziale». Mickey Levy di Berenberg ha aggiunto che il dato riflette «una robusta ma in raffreddamento domanda di lavoro e una elevata ma in fase di moderazione crescita salariale». Lo scenario ideale – battezzato Goldilocks, vale a dire da favola – trova crescenti seguaci anche tra i prudenti esponenti della Banca centrale. Poche ore prima del nuovo dato occupazionale, James Bullard, responsabile della sede di St. Louis, ha esplicitamente affermato che le chance di un atterraggio morbido sono aumentate proprio grazie al genere di tenuta mostrata dal mercato del lavoro.

Le grandi incognite

I giochi sono men che fatti. Se servisse un promemoria sulla necessaria cautela, basta guardare ancora alla Banca centrale. I vertici Fed e il chairman Jerome Powell, a rimarcare l’incertezza che regna, hanno ripetutamente sottolineato che la politica monetaria rimane impegnata a riportare a ogni costo l’inflazione sotto controllo, diretta verso il target ideale del 2 %. E hanno messo in guardia in particolare i mercati da eccessivi ottimismi, che allentando le condizioni finanziarie potrebbero danneggiare l’azione della Fed e costringerla semmai ad alzare i tassi di interesse di più e a tenerli elevati più a lungo. Dopo il dato, la Borsa ha marciato al rialzo, con i principali indici di Wall Street balzati dell’1,5 %.



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